25 Marzo: I Dantisti riconoscono in questa data l’inizio del viaggio che Dante intraprende nel corso della Divina Commedia.
La prima giornata del Dantedì presenta la sua prima edizione il 25 Marzo 2020, in pieno lockdown. Istituita dal Consiglio dei Ministri il 17 Gennaio 2020 su proposta del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la giornata per ricordare il Sommo Poeta ha visto svolgersi [sostituirei con un sinonimo — es. “ha avuto luogo, nelle prime due edizioni…”] le sue due prime edizioni via web, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19.

Ma perché si è deciso di dedicare un’intera giornata a un autore come Dante e non ad altri?

Uno dei tanti motivi è senz’altro l’influenza che Alighieri ha esercitato nel corso dei secoli in numerosi ambiti, che spaziano da quello linguistico a quello culturale. Ad oggi, molteplici menti ritengono che, attraverso le sue opere, Dante sia la persona che più ha contribuito alla diffusione del volgare toscano sul territorio italiano (il volgare sarà la lingua che getterà la basi dell’italiano che parliamo ancora oggi).

A lui si devono inoltre le cosiddette terzine Dantesche, ossia strofe costituite da versi endecasillabi di cui il primo e il terzo rimano fra di loro, mentre il secondo rima con il primo e il terzo della terzina successiva e così via.

C’è da sottolineare un aspetto molto importante che concerne Dante: se la grandezza del Sommo Poeta è giunta sino ai giorni nostri, non si può non riconoscere l’impegno di Giovanni Boccaccio nel diffondere il pensiero e le opere di Dante, dedicandogli anche un trattato che sarà la biografia del Sommo Poeta. Bisogna inoltre ricordare che fu Boccaccio la prima persona ad attribuire alla Commedia l’aggettivo di “Divina”, riconoscendone già nel XIV secolo l’immenso valore.

L’amore che il Sommo provava nei confronti della sua amata Beatrice non solo è uno dei motivi per cui egli viene ancora ricordato ai giorni nostri, ma è anche una delle testimonianze più famose e forti di un amore mai sbocciato, il quale ha spinto Dante a comporre la Divina Commedia. 

Una volta citati alcuni tra i motivi più noti per cui Dante viene ricordato, occorre analizzare l’influenza che egli ha tutt’ora oggigiorno. In primo luogo, lo studio della Divina Commedia (per la gioia di tutti gli studenti) è obbligatorio dal terzo al quinto anno di scuola superiore: si studiano i canti che compongono le 3 cantiche della Commedia (rispettivamente Inferno, Purgatorio e Paradiso), con i relativi commenti e parafrasi tanto angoscianti per gli alunni che si approcciano all’opera. 

In secondo luogo, la Divina Commedia risulta essere un modello da cui trarre ispirazione anche per molti artisti musicali: Franco Battiato, cantautore simbolo della canzone italiana, nel suo brano “Testamento” cita la famosissima frase “Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtude e canoscenza“, frase pronunciata da Ulisse nel canto XXVI dell’Inferno; Battiato menziona la frase in relazione tema della metempsicosi trattato nel brano. Antonello Venditti, invece, decide di concentrarsi su uno dei canti più famosi dell’Inferno, cioè il V: in esso si incontrano Paolo e Francesca che raccontano a Dante la loro storia del castigo inflittogli da Dio in quanto amanti. 

Nella musica rap, il brano “Argenti Vive” di Caparezza non può non essere menzionato: l’artista pugliese cita Dante calandosi nei panni di Filippo Argenti, narrando gli avvenimenti caratterizzanti la vita del protagonista del canto VIII dell’Inferno. 

Infine, Claver Gold e Murubutu, due rapper italiani non molto conosciuti al grande pubblico, hanno reso tributo ad Alighieri reinterpretando a modo loro la cantica dell’Inferno nel loro ultimo album, intitolato “Infernum”, uscito a Marzo 2020, in piena pandemia: nelle sue undici tracce vengono proposti altrettanti episodi del viaggio di Dante e Virgilio attraverso il regno ultraterreno dei dannati. Insomma, che lo si ami o lo si detesti, Dante Alighieri ha lasciato un’impronta indelebile sulla letteratura italiana, consacrandolo tra le figure più degne di nota del panorama letterario italiano, se non addirittura come il più grande autore mai esistito della letteratura italiana.

Nicholas Ninno 4BL

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