Nel corso della sua storia, l’uomo ha individuato dei comportamenti positivi, ammirabili e degni di nota e li ha definiti “virtù”.   

La dedizione e l’impegno sono due virtù che aiutano da sempre l’uomo a farsi carico di una difficoltà, di una fatica o, in generale, di un duro compito e a dare tutto se stesso per risolvere o migliorare la situazione.  

Naturalmente chi possiede queste qualità è spesso ammirato e ringraziato. Una delle prime testimonianze in cui si attesta un elogio all’impegno e al duro lavoro è il poema didascalico “Opere e Giorni”(Ἔργα καὶ Ἡμέραι) del poeta greco Esiodo. 

Nella prima parte dell’opera, cosiddetta “Opere”, Esiodo descrive due diversi tipi di contese, (Ἔρις, Eris, in greco): una cattiva, rovinosa, che nasce dall’invidia sociale e che spinge l’uomo a raggiungere gli obbiettivi in modi scorretti o violenti, e una buona, necessaria agli uomini per progredire e portatrice di un desiderio di emulazione, che serve per eguagliare e, successivamente, superare gli altri. 

Esiodo vincola quest’ultima al lavoro onesto, alla fatica, all’impegno e alla dedizione.  

Guardando l’anime “My Hero Academia”(僕のヒーローアカデミア)-mentre studiavo Esiodo- ho notato che l’Eris buona è il tratto caratteristico e la virtù principale del protagonista, Midoriya Izuku, ed è, in generale, un’ideale onnipresente in questo manga. 

Questa storia è ambientata in un mondo in cui chiunque può nascere con dei superpoteri(i cosiddetti “quirk” nel manga), quindi si ha la possibilità di diventare supereroi: è proprio quello che Midoriya aspira ad essere.Tuttavia lui è uno dei rari casi nati senza peculiarità. 

Nonostante ciò, non perde le speranze, si impegna, si allena molto, studia mosse e tattiche di eroi professionisti, e riuscirà pian piano a realizzare il proprio sogno, soprattutto grazie al quirk  che ha ereditato dal suo eroe preferito. Dunque tutte le qualità  legate alla Eris buona sono sempre nel manga un punto cardine dell’essere eroe. 

Oltre a questo collegamento, in entrambe le opere è presente un personaggio che, invece, incarna l’Eris cattiva, in contrapposizione all’eroe positivo: ne “Le Opere e i Giorni” è Perse, fratello di Esiodo; in “My Hero Academia” è Bakugō, amico d’infanzia di Midoriya. 

Perse, infatti, non era soddisfatto della propria fetta di eredità del padre, perciò portò il fratello davanti ai giudici, che-almeno secondo Esiodo- furono corrotti da Serse per vincere. Invece  

Bakugo ha maltrattato l’amico protagonista per la sua mancanza di abilità e si è sempre comportato da sbruffone e da gradasso, anche se poi assorbe la dedizione del protagonista, dopo aver iniziato a rispettarlo. 

È interessante come due opere così diverse e lontane temporalmente e geograficamente possano essere paragonate secondo una stessa virtù e un principio morale. Penso tuttavia che non ci si debba sorprendere troppo per un avvenimento del genere: la dedizione al lavoro e l’impegno si possono dunque considerare un qualcosa di primordiale, quasi un valore intrinseco nella natura stessa dell’uomo. 

Milo Legnani 3^AC

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