Nel nostro paese, la flotta della Marina Militare è sempre stata molto importante, questo per via della nostra posizione geografica, dato che l’Italia è una penisola, è necessario potersi difendere dal mare.
Una delle navi più moderne e note, a causa del suo recente impiego bellico, è la “Caio Duilio”, conosciuta anche con il suo nominativo NATO D 554.
Questa nave è un cacciatorpediniere lanciamissili, ovvero una nave da guerra veloce, ben armata e corazzata ma, a differenza dei cacciatorpedinieri standard, essa è adibita al lancio di missili guidati antinave, antisommergibile e antiaereo.

La nave “Caio Duilio” è stata varata nel 2007, entrando in servizio nella Marina Militare Italiana nel 2011;  è molto all’avanguardia, poiché è dotata di radar, sistemi di puntamento, sonar e mezzi per la guerra elettronica di ultimo modello.
Questi ultimi, insieme all’armamento bellico della nave, sono stati molto utili nell’ambito dell’operazione “Aspides” dell’Unione Europea ai danni del gruppo paramilitare yemenita “houthi”, in quanto hanno inviato numerosi droni kamikaze contro navi commerciali occidentali o contro le navi militari stesse, ma, con l’inizio di questa operazione militare, molti di essi sono stati intercettati prima di colpire il loro obiettivo.

Tra i paesi coinvolti: Italia, Francia, Germania, Belgio, Grecia e Paesi Bassi, l’Italia è quella che ha inviato più navi, ovvero le fregate “Virginio Fasan” e “Federico Martinengo” e la stessa Caio Duilio, che è la nave ammiraglia.
Il primo attacco degli Houthi ai danni della Flotta Italiana è avvenuto tre settimane fa, quando un drone si è avvicinato nella zona di intercettazione della Caio Duilio, a questo punto il comandante della nave ha ordinato al velivolo di identificarsi via radio, ma senza ottenere risposta.
Così è stato dichiarato l’allarme rosso nella nave, tutti i marinai hanno indossato i loro indumenti ignifughi e sono stati lanciati dei missili mare-aria per intercettare questo drone, con successo.
Da quel momento gli attacchi contro le flotte militari sono stati costanti, ma sono sempre stati intercettati.
Questa sarà pure la nave più letale della nostra flotta, ma non la più importante, in quanto quel posto spetta alla nave Ammiraglia, nonché nave scuola, “Amerigo Vespucci”.

Questo veliero fu costruito per ordine dello Stato Maggiore della Regia Marina, la Marina del Regno d’Italia, nel 1931, nei cantieri navali di Castellammare di Stabia.
Questa nave, insieme alla sua gemella “Cristoforo Colombo”, la quale fu poi ceduta alla marina dell’Unione Sovietica a causa dei Trattati di Pace di Parigi della Seconda Guerra Mondiale, è stata usata sin dal suo varo allo scopo di addestrare gli allievi ufficiali dell’Accademia Navale di Livorno, infatti, ogni anno, circa 410 marinai (comprendendo l’equipaggio standard e gli allievi ufficiali) si imbarcano sulla nave e la conducono per vari mesi al fine di addestrare gli Allievi a condurre una nave in mare aperto.
Questa nave storica è stata ammodernata nel corso dei secoli con l’aggiunta di motori a diesel, mantenendo comunque le numerose vele, che le hanno conferito il suo aspetto celebre in tutto il mondo.
La nave, oltre ad addestrare i marinai, ha anche vari compiti simbolici, per esempio ha portato la fiamma olimpica dal Pireo a Roma in occasione delle Olimpiadi del 1960, ma era presente anche nelle Olimpiadi di Atene nel 2004, all’American Cup di Aukland nel 2002 ed alla commemorazione della Battaglia di Trafalgar nel 2005 a Portsmouth.
Degno di nota è l’incontro con la portaerei americana “USS Indipendence” che, nel luglio del 1962, dopo aver incontrato questa nave, ha lampeggiato con il segnalatore luminoso: «Chi siete?», ricevendo come risposta: «Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana». La nave statunitense avrebbe quindi segnalato: «Siete la più bella nave del mondo».
Pochi anni fa si è verificato un evento molto simile, infatti la “USS Bush”, altra portaerei americana, li ha incontrati nel Mediterraneo ed ha chiesto di identificarsi via radio, ottenuta la risposta, l’operatore radio ha chiesto se erano loro ad aver incontrato la “USS Indipendence” nel 1962, domanda alla quale l’operatore italiano ha risposto affermativamente, a questo punto gli americani hanno detto: «Amerigo Vespucci siete ancora, dopo 60 anni, la nave più bella al mondo».
Attualmente il veliero non è in Italia, in quanto è partita l’anno scorso da Genova per fare il giro del mondo e tornerà a La Spezia nel 2025, trovandosi attualmente nel porto di Buenos Aires.
La flotta italiana è sempre stata un orgoglio nazionale e, col passare degli anni, non farà che diventare ancor più prestigiosa.

Giacomo Paragliola, 1AC.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *