I manga sono senza dubbio la tipologia di fumetti più amata dagli adolescenti di oggi, a partire dai classici, ad esempio Attack on Titan o Demon Slayer, agli eroi della nostra infanzia, come Detective Conan e Doraemon. Oggettivamente parlando, esiste veramente qualcuno che da piccolo non li ha amati?

Tuttavia, penso che nessuno si sia mai posto delle domande riguardo alla loro origine, perciò perché non farlo adesso?

Secondo alcune fonti, i primi manga sarebbero nati intorno al XII secolo, periodo in cui si usufruiva di rotoli di pergamena emaki, anche detti emakimono, ovvero opere di narrativa illustrata e orizzontale, appunto stampati su dei rotoli. L’esempio più famoso di emaki è senza dubbio Choju Jinbutsu Giga (caricature dei personaggi della fauna selvatica), il quale rappresentava animali antropomorfi.

Il termine “manga” (letteralmente “disegni bizzarri”), invece, è stato coniato nel XIII secolo da Katsushita Hokusai, pittore e incisore giapponese conosciuto principalmente per le sue opere in stile ukiyo-e, genere di stampa artistica sviluppatosi nel periodo Edo. Questo termine diventerà di uso comune solamente due secoli più avanti.

Poi, in seguito all’occupazione americana del Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale, i manga cominciarono a non essere più utilizzati solamente come strumento di propaganda, come imposto dal  governo, ma furono influenzati nettamente da cartoni e fumetti appartenenti alla cultura occidentale e ciò portò, nel 1974, alla pubblicazione di Shin Takarajima, destinato a porre le basi di quello che sarà il futuro manga giapponese moderno.

Come sono successivamente sbarcati in Italia? Sembrerà una risposta banale, ma è successo per puro caso! Pare che i fumetti giapponesi siano divenuti popolari in seguito all’uscita della prima edizione di Dragon Ball, che favorì la loro diffusione.

Nell’era post pandemia, in particolare nel 2021, la percentuale dei manga venduti rispetto alle altre tipologie di fumetti è salita al 59%, quando soli tre anni prima corrispondeva al 30%; motivo per cui ormai in tutte le librerie si trova sempre un’area dedicata esclusivamente a essi.

Nella prima grande edizione di Lucca Comics & Games dopo l’emergenza Covid, si è visto inoltre quanto ormai il manga non sia più un prodotto soltanto giapponese, ma come stiano notevolmente aumentando le opere realizzate con lo stile del fumetto orientale da autori italiani o di altri paesi europei.

Il manga, dunque, non ha conquistato solo il pubblico, ma anche gli autori.

Angelica Alfieri, 3 CS

Copertina a cura di Giulia Beretta, 3 CS

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *