È recente la notizia della presentazione di alcune prime bozze della manovra finanziaria a firma del Governo Meloni, che presto approderà in Parlamento per l’inizio dell’iter che la vedrà entrare in vigore a partire dal 2024.

Il disegno di legge ad oggi prevede un ipotetico stanziamento che oscilla tra i 24 ed i 28 miliardi per il prossimo anno, di cui ben 16 in extradeficit. È dunque programmato uno scostamento di bilancio che porterà ancora una volta ad aumentare il debito pubblico italiano in maniera tutt’altro che irrilevante.

Le novità inserite riguarderanno principalmente quanto concerne Fisco, pensioni, imprese, lavoro, sanità, famiglie e spending-review. Da una versione più aggiornata della manovra sembra scomparso l’art. 23, che inizialmente avrebbe previsto “pignoramenti lampo” direttamente dai conti correnti di debitori insolventi prima ancora dell’avvio dell’azione legale di recupero coattiva del credito.

In primo luogo, pare confermato il tanto annunciato taglio del cuneo fiscale e contributivo, che porterà ad una maggiore disponibilità economica in capo a lavoratori e pensionati.

Sempre in materia fiscale è degna di nota l’applicazione di una riduzione delle imposte compresa tra i 6 ed i 7 punti percentuali, in base al reddito del contribuente, per tutte le mensilità del 2024 ad eccezione della tredicesima: essa infatti, nonostante questo dicembre godrà di un taglio del 2-3%, a partire dall’anno prossimo non solo perderà tale benefit, ma tornerà agli standard fiscali precedenti.

In ambito pensionistico, l’Esecutivo pare confermare “Quota 103” fino al 31 dicembre 2024, quando presumibilmente verrà introdotta “Quota 104” che prevedrà il pensionamento a 63 anni congiuntamente a 41 di contributi, dunque con un anno di età anagrafica in più rispetto all’attuale regime.

Sono inoltre previsti sia incentivi per chi decide di rimanere al lavoro sia modifiche per Ape Sociale (sistema di anticipo pensionistico) ed Opzione Donna: si potrà dunque beneficiare delle nuove agevolazioni che, con 35 anni di contributi, permetteranno una riduzione dell’età pensionabile a 60 anni per chi ha un figlio ed a 59 in presenza di due o più. Sono infine confermate le pensioni per lavoratori precoci ed anticipate ordinarie.

La manovra introdurrà inoltre un ulteriore mese di congedo parentale retribuito al 60%, nonché lo stanziamento di circa 150 milioni di euro con lo scopo di rafforzare il già presente bonus asili nido, applicabile solo a partire dal secondo figlio.

Pare poi confermata la “Carta dedicata a te”, mezzo di pagamento elettronico in sostituzione al Reddito di Cittadinanza, sul quale è caricato un importo pari a 382,50 euro destinati all’acquisto di beni alimentari e di prima necessità.

A partire dal 2024, infine, le aliquote Irpef (Imposta sul reddito delle Persone Fisiche) saranno ridotte da quattro a tre: sarà infatti abolito lo scaglione fino a 15 mila euro, accorpato nella fascia non eccedente i 28 mila con tassazione al 23%.

Il Governo Meloni è ora in attesa di un riscontro da parte della Commissione Europea, in base al quale procederà con la sistemazione delle bozze e delineando in maniera sempre più definitiva i contenuti del ddl che entro la fine di dicembre dovrà essere approvato come manovra finanziaria.

Christian Monti, III^BE

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