Da molti anni, ormai, siamo abituati a sentir parlare di intelligenze artificiali (AI), ma quanti saprebbero dare una definizione precisa su cosa sono e cosa fanno?

Molte volte vengono confuse, erroneamente, con le macchine, invece, le AI sono le tecnologie che stanno dietro ad esse, permettendo loro di percepire, apprendere e agire, avvicinandosi così all’intelligenza umana. L’idea di base è stata sviluppata negli anni ‘50, ma è solo negli ultimi decenni che hanno fatto progressi significativi.

La distinzione principale dell’intelligenza artificiale è quella tra l’intelligenza artificiale ristretta (o debole) e l’intelligenza artificiale generale (o forte).

L’AI ristretta include le attività e le applicazioni che vengono utilizzate quotidianamente, le quali eseguono un singolo compito o una serie di attività strettamente collegate tra loro con un ambito d’azione limitato.

L’AI generale, invece, comprende un mondo ancora da scoprire, come quello dei film di fantascienza, dove le macchine vengono rese senzienti e possono agire e pensare come un uomo, anche se per il momento, in modo ancora limitato, rendendo necessaria la collaborazione tra l’uomo e la macchina, presentando così l’intelligenza artificiale come un’estensione delle capacità umane e non un sostituto.

Altri tipi di AI si basano su reti neurali: esse imitano il funzionamento del cervello umano e possono apprendere o prendere decisioni. La differenza principale tra l’AI generale e le reti neurali è il fatto che l’AI generale ragiona, apprende e risolve problemi, mentre le reti neurali possono prendere decisioni e sono programmate per migliorare le loro capacità.

Immagino che tu, studente o persona che sei capitato su questo articolo, non voglia solamente sapere cosa sono, ma vuoi anche sapere quanto le AI possano spingersi nella conoscenza di dati, anche personali, e se ci sarà mai un tempo dove esse diventeranno completamente autonome. O forse mi sbaglio? Se non sto facendo supposizioni errate ti consiglio di continuare, perché ora parlo proprio di questo.

Dunque, le intelligenze artificiali sono realizzate con algoritmi e modelli di apprendimento automatico e autonomo, infatti loro apprendono dati e informazioni, inizialmente inseriti dall’uomo, grazie ad algoritmi che analizzano e identificano modelli e relazioni tra questi dati, collegandoli tra loro. Inoltre esse possono apprendere attraverso l’analisi di testi, immagini o confrontando dati inseriti da diversi utenti adattandosi così alle nuove informazioni. Quanto possono fare con le informazioni e i dati inseriti dipende dal grado di complessità dell’algoritmo e dai dati a disposizione. 

Per quanto riguarda la sicurezza, l’autonomia e la conoscenza di dati personali al momento non sono pericolose. Esse possono apprendere informazioni personali anche da frasi semplici attraverso collegamenti con dati che già possiedono, ad esempio la nazionalità o l’età di una persona e in un futuro lontano potrebbero diventare totalmente autonome, in grado di prendere decisioni complesse e di svolgere compiti senza il bisogno di un controllo umano. Ma sia gli sviluppatori che i ricercatori lavorano sulla base della sicurezza e dell’etica, in modo che le intelligenze artificiali rimangano sicure e sotto controllo.

Anonimo

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