Nella nostra vita diamo ormai per scontato una delle più importanti e ingegnose invenzioni dell’essere umano: Internet! Strumento prezioso quanto distruttivo, Internet ci dà la possibilità di imparare cose nuove, conoscere persone distanti migliaia di chilometri da noi e anche di metterci in ridicolo l’un l’altro, con rappresentazioni e video condivisi e imitati centinaia e centinaia di volte: i meme! Siamo abituati a una quantità enorme di meme, solitamente sotto forma di video o post pubblicati sui social, che ci scorrono davanti agli occhi, strappandoci un sorriso oppure una smorfia annoiata. Il grande potere affidato a un comune user su internet non è da sottovalutare: siamo liberi di esprimerci, quindi chiunque può potenzialmente rivoluzionare la storia dei meme. Tutti i grandi pilastri, che ora sono conosciutissimi personaggi o gag, sono partiti dal nulla, come i Rage Comics, personaggi risalenti al lontano 2008, oppure come Harambe, che grazie a un triste fatto di cronaca è diventato poi famosissimo. Oggi ci vengono proposti diversi trend quasi ogni mese, che poi scompaiono e vengono completamente dimenticati, o quasi ;).  

Da dove nasce la parola “meme”?

La parola “meme” non è un termine nato insieme alle prime vignette satiriche, ma venne coniato solo molti anni dopo nel 1976, da Richard Dawkins. Dawkins, biologo, inventò la parola quando scrisse il suo libro: “Il gene egoista”. Si basò sul concetto evoluzionistico secondo cui all’interno della genetica umana c’è un  “meccanismo” automatico, che fa in modo che i geni appunto si replichino e si imitino fra di loro. Decise di applicare questa teoria anche in ambito culturale. Il meme è, infatti, un elemento che si diffonde culturalmente per imitazione. In poche parole, un meme è un’imitazione che, diventando famosa, è condivisa da tantissime persone.

Il Primo Meme

Ma qual è stato il primissimo meme della storia? Da sempre meme e fumetti vanno di pari passo, infatti molti personaggi iconici, come Pepe The Frog, provengono proprio da concorsi fumettistici. Le vignette sono utilizzate per diffondere svago e divertimento, ed è diventato un vero e proprio hobby collezionare fumetti e manga. Oltre che essere un passatempo, l’arte del fumetto è diventata anche una passione. Già dal 2004, a Saronno è aperta la fumetteria “Paper Dream”, per tutti gli appassionati di comics, ma anche per chi è curioso e vuole dare un’occhiata a questo magico mondo. La fumetteria, con nuove uscite ogni settimana, saprà ammaliarvi con la magia di immagini e parole. Sfogliate le pagine dei fumetti, e vi si spalancherà un mondo davanti ai vostri occhi affamati di avventure. Il primo meme della storia è stato proprio un fumetto, una striscia pubblicata per la prima volta nel 1919, sulla rivista satirica “Wisconsin Octopus”. Si tratta di una rappresentazione che mette a confronto aspettativa e realtà dove, in modo molto semplice, un uomo è disegnato prima dettagliatamente e poi quasi stilizzato. La scritta presentata sotto al fumetto significa: “Come pensi di essere quando sei sotto ai riflettori, come sei davvero (how you think you look when a flashlight is taken, how you really look)”, paragonabile al nostro: “come pensi di essere quando fai una foto, come sei davvero”. Il vero significato della vignetta era far riflettere mettendo a confronto il pensiero dell’essere umano, che si ritrae bello e altezzoso, e il suo lato vero e imperfetto. Per la storia questa vignetta è il primo meme: ironico, divertente e popolare.

Tanti meme, tante storie

Su Wisconsin Octopus è stato riproposto questo tipo di humor-riflessivo, per esempio, in un’altra vignetta del 1921 mettendo sempre a confronto aspettativa e realtà. Nel corso degli anni, durante la Seconda Guerra Mondiale, apparve un altro “prototipo di meme”: un disegno di un uomo stilizzato sempre accompagnato dalla scritta: “KILROY WAS HERE”. Sembra abbia origine dai soldati statunitensi, che segnavano il loro passaggio con graffiti, incisioni e disegni dello stesso soggetto. Forse non può essere considerato un vero e proprio meme, ma è un perfetto esempio di ciò che oggi definiamo un trend, ovvero qualcosa che tutti conoscono, che viene imitato e ripreso più volte.  Il fumetto rimarrà radicato nella cultura dei meme per tantissimi anni ancora, per criticare e divertire, fino all’avvento di internet e del digitale, dove hanno preso piede altre tipologie e formati, come i video. L’avanzata dei meme si evolve e continua la sua corsa irrefrenabile verso il futuro, and there’s nothing we can do…

Emma Garofalo, 1B Classico

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