Il 15 luglio del 1956 nasceva a Stretford un ragazzo di nome Ian Curtis, a cui piacevano i romanzi ottocenteschi, la storia e il rock di Jim Morrison. Abbandonò la scuola assai presto, e all’età di 19 anni si sposò con una compagna di classe, Deborah Woodruff.
Ian Curtis viene ricordato da moltissimi fan come uno degli artisti più veri e sofferti della storia della musica; egli, infatti, soffrendo di epilessia, assumeva grandi quantità di farmaci, che gli procurarono uno straziante dolore emotivo e limitavano la sua capacità espressiva.
I Joy Division, il gruppo da lui fondato, pubblicarono solo due album “Closer” e “Unknown Pleasures”, i quali, grazie ai temi trattati, alla sofferenza che esprimono, e alla voce baritonale e iconica del frontman, sono annoverati tra i più grandi album mai incisi.
Il successo della band arrivò con il debutto di “Unknown pleasures” e, dopo pochi live, strazianti per Ian a causa della sua malattia, il frontman divenne padre. La nascita della figlia Natalie, tuttavia, non giovò affattò alla sua condizione emotiva, che anzi sembrava essere aggravata dai farmaci e dallo stress causato dai concerti; il suo matrimonio con Deborah, inoltre, aveva raggiunto un punto morto.
Tutto questo dolore e questo stress portarono Ian a togliersi la vita nel maggio del 1980; nessuno era riuscito a cogliere la sua sofferenza e nessuno era lì per aiutarlo.
Tutto il mondo voleva i Joy Division, tutti tranne Ian, che, d’altro canto, non aveva la forza per andare avanti, né per diventare una star.
Dopo la sua morte, gli altri membri della band decisero di pubblicare il singolo “Love will tear us apart” e il loro secondo album “Closer”, contenente le ultime canzoni incise da Curtis mentre era ancora in vita,  poi, sempre per omaggiare la memoria della voce del gruppo, formarono una nuova band: i New Order.
La morte di Ian Curtis fu un così duro colpo per il mondo dello spettacolo, che diverse band come gli U2 e i Cure dedicarono canzoni e album alla memoria del cantante, mentre furono girati 2 film che raccontano la sua storia. Il mondo, insomma, rimase segnato dalla scomparsa di uno degli artisti più influenti e espressivi degli anni 80. 
infatti Ian era il tipo di artista che scriveva i testi nonappena trovava l’ispirazione, scovandola da ogni riflessione, da ogni pensiero, sentiva arrivare la musica prima degli altri, mentre i membri della band provavano questo o quell’accordo, aiutandolo a maturare e a concepire qualcosa di sempre più grande. Il loro singolo “Love will tear us apart” è nato così, dall’illuminazione di Ian e dall’intuizione melodica di Peter Hook. La canzone, una volta completata, risultò diversa rispetto alle altre: cantava sì in modo malinconico e infelice, ma lo faceva con un ritmo quasi ottimista; è l’ossimoro creato dall’accostamento tra il testo e il ritmo a rendere questa canzone il capolavoro travagliato che ha riscosso un così grande successo.   

Lorenzo Monti

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