Nel gennaio del 2013 la polizia, dopo sei mesi dall’accaduto, trova il corpo di Skylar Neese, dichiarata scomparsa il 6 luglio del 2012. Nel West Virginia, a Star City, vive Skylar, una ragazza di 16 anni che ha come sogno quello di diventare avvocato penalista. La sua amica inseparabile è Sheila Eddie, che conosce da quando ha 7 anni. Al liceo “University High School” conoscono Rachel Shoaf, una ragazza dai capelli lunghi e rossi che si è appena trasferita in città. Rachel viene da una famiglia benestante e molto cattolica, non ha le stesse libertà delle sue nuove amiche ma ben presto diventano un trio inseparabile e si soprannominano “i tre moschettieri”. 

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Come capita spesso, gli equilibri di un gruppo a tre si sbilanciano e Rachel e Sheila iniziano a legare sempre di più, escludendo automaticamente Skylar. Le due sono unite da molte cose come una famiglia problematica alle spalle, situazione nella quale Skylar non si ritrova. Iniziano a mentirle, a parlarle male alle spalle e a uscire senza di lei. Nel secondo anno di liceo, nel 2011, il trio è ormai sciolto, dopo innumerevoli litigate, anche su Twitter ma Skylar ha problemi a lasciar andare il loro rapporto perché, nonostante tutto il male che le stanno procurando, lei le reputa ancora sue amiche e non riesce a comprendere il loro distacco. 

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A giugno del 2012 Skylar accetta di andare in vacanza insieme alla famiglia di Sheila ma, in quei sette giorni, le due vecchie migliori amiche litigano di continuo. La madre di Skylar è dispiaciuta e ascolta sempre la figlia quando si “lamenta” e compiange la loro amicizia. Il 4 luglio 2012, Skylar è a casa e si trova per l’ennesima volta a lamentarsi con sua mamma delle sue “amiche”, che non l’hanno ancora una volta invitata insieme a loro a uscire. 

Il giorno successivo va a lavoro e torna verso la sera, passa un po’ di tempo con i genitori e poi va su in camera. Quella è l’ultima volta che David e Mary vedono la figlia viva. Il giorno dopo i genitori vanno a lavoro e non svegliano la ragazza. Il padre torna a casa per la pausa pranzo e vede ancora la porta della camera da letto chiusa. Trova la finestra aperta e una panca sotto, e capisce che la figlia è uscita di nascosto. È fiducioso e cerca di non andare nel panico anche perché il pomeriggio sua figlia avrebbe avuto il turno al lavoro e non ne aveva mai saltato uno. 

David chiama Sheila e le chiede se ha visto Skylar. Lei risponde che il giorno prima si erano solamente sentite ma non viste. Il pomeriggio i genitori sono chiamati dal manager del fast food dove lavora la figlia che domanda a loro se Skylar è malata, dato che non si è presentata a lavoro e non ha nemmeno avvisato. A questo punto chiamano la polizia ma il caso non viene subito etichettato come ricerca per una persona scomparsa, dato che la ragazza non rientra nei “criteri di ricerca per persone scomparse”.

 All’inizio i poliziotti eclissano il caso e dicono ai genitori che, essendo un adolescente, sarà “scappata” di sua spontanea volontà. Mary e David non credono all’ipotesi, conoscono Skylar e sanno che non avrebbe mai lasciato tutto, ha delle responsabilità e senza telefono e portafogli non sarebbe mai uscita. Sheila cambia versione e ammette ai genitori la verità sulla sua, ormai ex, migliore amica, dice che in realtà erano uscite di nascosto la sera prima, verso le 11, avevano fatto un giro in macchina per circa un’ora e poi l’avevano lasciata, verso mezzanotte, all’inizio della sua via, sotto richiesta di Skylar, non volendo che il rumore della macchina svegliasse i genitori. 

Da quando la polizia inizia finalmente le indagini, le principali sospettate diventano Sheila e Rachel e le voci che giravano e girano a scuola non aiutano. Per molto tempo le due mantengono la stessa identica versione, anche quando vengono interrogate dall’FBI. Delle due, l’anello più fragile della catena è Rachel che col passare del tempo inizia a barcollare. Il 28 dicembre ha una crisi aggressiva e la madre è costretta a chiamare la psichiatria. Intanto la polizia è sempre più sicura che siano state loro ad uccidere la ragazza. Controllano gli innumerevoli tweet, che sono ancora oggi online e Rachel scrive poco prima della crisi “non c’è riposo per i malvagi”.

 Il 3 gennaio 2013 Rachel, ricoverata in psichiatria, finalmente confessa “abbiamo accoltellato Skylar, e abbiamo pianificato tutto già mesi prima”. Le due hanno invitato a uscire Skylar con loro la sera del 5 luglio, proprio come facevano prima dei litigi. La vittima non è molto sicura, però accetta comunque, pubblica però un post su Twitter dove afferma che non si fida di loro, anche se il messaggio è indirizzato di più alla sua amica d’infanzia. Guidano fino ad arrivare nel bosco, nel solito posto dove andavano per fare le “cose da adolescenti” senza essere disturbate. Quando Skylar si gira per un momento, le due si fanno il segnale, tirano fuori i coltelli e la attaccano. 

All’inizio cerca di scappare, riesce a rubare il coltello a Rachel e le taglia il ginocchio. Comprende che gli sforzi sono nulli e fino alla fine continua a bisbigliare “perché”. Rachel dichiara di essersi fermata quasi subito dopo l’accaduto mentre Sheila ha continuato ad accoltellarla. L’autopsia ha rilevato più di 50 coltellate. Hanno cercato di scavare una buca ma il terreno, troppo duro e roccioso, non lo permetteva, perciò, hanno coperto il corpo con rocce, rami e foglie. Sono tornate alla macchina, si sono pulite e cambiate e poi sono tornate a casa. 

Manca ancora la confessione di Sheila per processarle e alla fine la ottengono solamente con un patto di sconto per la sua pena a meno anni possibili. Si dichiarano entrambe colpevoli di omicidio volontario; di primo grado per Sheila, condannata all’ergastolo con possibilità di riduzione a 15 anni e secondo grado per Rachel, condannata a 30 anni con possibilità di uscita dopo 10. 

Nell’aula del tribunale, alla domanda del movente, entrambe rispondono “non ci piaceva”. Le voci da corridoio parlano di una presunta relazione fra le due e che quindi Skylar sapesse qualcosa di troppo che loro non volevano divulgare e che avrebbe creato una crepa tra le loro famiglie, già spezzate e cattoliche. È la stessa Rachel a portare sul luogo del delitto la polizia, dovendo però aspettare che la neve si sciolga. Il luogo dove hanno assassinato l’amica è in Pennsylvania, a Wayne Township dove ad oggi si trova un memorial in onore della vittima. Grazie a Skylar è stato modificato l’Amber alert (sistema di allarme in caso di scomparsa di una persona minorenne), che ora si attiva anche in caso di allontanamento volontario di minore. Per Skylar infatti non fu attivato, perché allontanata volontariamente. 

Martina Latiano 3BE

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