«Fornite alle donne occasioni adeguate e le donne potranno fare di tutto” -Oscar Wilde

L’8 marzo è riconosciuto in tutto il mondo come la festa della donna. Tuttavia utilizzare il termine “festa” non è del tutto corretto. Questa giornata è infatti dedicata al ricordo e alla riflessione sulle conquiste politiche, economiche e sociali fatte da parte del genere femminile. Ecco dunque perché sarebbe meglio parlare di “giornata internazionale della donna”.

Proprio nel corso di questa giornata, il Liceo Legnani ha deciso di sospendere le lezioni per lasciare spazio ad un’assemblea d’istituto, il cui tema è incentrato su questo argomento.

Nella prima ora di questa attività educativa abbiamo ascoltato le riflessioni di alcuni docenti, mentre nell’ora successiva, ogni classe per conto proprio, ha tenuto un dibattito il cui argomento centrale era la diversità e/o uguaglianza tra maschi e femmine.

Al termine del confronto, noi di In Punta Di Penna abbiamo deciso di andare nelle varie classi e chiedere che cosa è emerso durante le discussioni guidate dai tutor di quarta e quinta.

In linea di massima, tutti gli studenti la pensano allo stesso modo.

La parità tra uomo e donna si fonda sul principio fondamentale dell’uguaglianza di tutti gli esseri umani e implica la messa in discussione dell’idea secondo cui sussiste una differenza di natura tra uomo e donna che giustifica una diversità di trattamento.

La parità tra uomo e donna mira a migliorare la condizione della donna sul piano del diritto costituzionale, del diritto del lavoro, della cittadinanza e del diritto di voto, come pure nell’ambito della legislazione sociale e civile. Interessa però anche la situazione concreta delle donne e delle ragazze nella famiglia, nell’educazione, nella formazione, nella professione e nella politica, poiché la parità di diritto non garantisce automaticamente la parità di fatto.

Ancora oggi, nonostante tutto, sebbene la parità di diritto tra uomo e donna sia stata raggiunta, le donne continuano a essere svantaggiate in numerosi ambiti della vita quotidiana. Sono ampiamente sottorappresentate nelle istituzioni politiche, nell’ambito dell’insegnamento universitario, così come nelle posizioni dirigenziali delle amministrazioni e delle imprese. In un’epoca in cui gli stipendi sono negoziati sempre più spesso in termini individuali e in base alla situazione di mercato, le denunce per discriminazione salariale non sono sempre coronate da successo. A seguito dell’acuta mancanza di manodopera qualificata, recentemente i datori di lavoro sono favorevoli alla

creazione di nidi d’infanzia, ma solo una minoranza delle aziende facilita la divisione del lavoro all’interno della famiglia con una regolamentazione più flessibile degli orari di lavoro e la realizzazione mirata di impieghi a tempo parziale. A livello di quadri, la condivisione del posto di lavoro rimane l’eccezione. La conciliazione della vita famigliare e professionale o di un’attività politica rimane il problema principale nella parità tra uomo e donna. La violenza e la povertà costituiscono tuttora fattori centrali nella discriminazione femminile.

Un altro aspetto emerso è che purtroppo ancora si tende a differenziare mestieri da donna e mestieri da uomo.

Ad esempio, si tende a pensare che occuparsi della casa e dei figli sia più una “cosa per donne” perché l’uomo deve lavorare per mantenere tutta la famiglia.

Perchè se un uomo passa del tempo col proprio figlio viene definito “mammo” e  non “padre”?

“Fedez, ‘mammo’ perfetto: pappa e coccole per la piccola Vittoria”, “”Baby sitter”, “mammo” o “super papà”?”, o ancora “Chiara Ferragni e Fedez, lei vola a New York e si trasforma in Catwoman e lui fa il babysitter a Milano”  sono solo alcuni esempi di titoli di articoli che mostrano quanto la figura del padre sia ancora vista in modo diverso da quella della madre e di quanto queste due figure siano stereotipate.

Una mamma che lavora perché deve essere giudicata negligente? Una madre che si sente bene con il proprio corpo perché si deve sentire in colpa? Una mamma che non dimentica di essere donna, moglie, lavoratrice, figlia, amica perché deve essere discriminata? Come madre, imprenditrice e donna ho la fortuna di poter dedicare molto più tempo alla mia famiglia e ai miei bambini di quanto sia concesso alle donne che lavorano sotto un capo, ma non è comunque abbastanza per un certo tipo di giornalismo maschilista e tossico. Noi donne dobbiamo ancora una volta fare il doppio per essere apprezzate la metà! A me stessa e a tutte voi dico: non rinunciamo a lottare e a pretendere di essere considerate alla pari degli uomini.” è stata la risposta di Chiara Ferragni per mettere a tacere la stampa.

In conclusione credo che sia giusto ricordare il valore delle donne e combattere per la parità dei sessi non solo l’8 marzo, bensì tutto l’anno.

LETTURE CONSIGLIATE:

  • Una stanza tutta per sé, Virginia  Woolf
  • Atlante delle donne, Joni Seager
  • Gli uomini mi spiegano le cose, Rebecca Solnit
  • Bastava chiedere, Emma
  • Piccolo dizionario dell’inuguaglianza femminile, Alice Ceresa
  • Rosso è bello, Lucia Zamolo
  • Parità in pillole, Irene Facheris

FILM CONSIGLIATI:

  • La battaglia dei sessi
  • Thelma & Louise
  • Il diritto di contare
  • Billy Elliot
  • Mulan
  • Gifted, il dono del talento
  • Soldato Jane
  • Mona Lisa Smile
  • Scusate se esisto
  • Cambio tutto!

Laura Schieppati 3DL, Gaia Franchi 3DL

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