Presi in mano la mia vita ed ella mi sorrise. 

Le dissi che sarebbe andato tutto bene, che le paure se ne sarebbero andate via piangendo, 

implorando l’oblio. 

Le chiesi cosa desiderasse essere, lei mi rispose “Me stessa” e fui felice. 

È come se, per la prima volta, entrambe desiderassimo amare: io la vita e lei me. 

Due sorelle unite dallo stesso cuore, dalle stesse gambe e dalle stesse lacrime,  

questa volta di gioia. 

Non sono mai stata tanto attaccata alla vita. 

Chiara Calderazzo 5AE

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