6 gennaio 2021: In Italia si sta ancora decidendo in via definitiva l’eventuale ritorno a scuola in presenza da parte degli studenti delle superiori, quando in America, al Campidoglio, si discute la regolarità del voto che avrebbe eletto Joe Biden nuovo presidente degli USA. L’Italia andava dormire e intanto iniziava a insospettirsi per tutta la calma e tranquillità con cui era iniziato l’anno; si pensava che i 200 rosari recitati il 31 dicembre 2020 nella speranza di un anno migliore avessero davvero funzionato quando, questa volta non Trump, ma i suoi sostenitori, decisero di deludere tutte le nostre aspettative, iniziando l’anno col botto (in tutti i sensi, più o meno). In pratica, per chi fino ad ora fosse vissuto su Marte: in seguito alle elezioni presidenziali avvenute il 3 novembre 2020 e la successiva vittoria del candidato democratico Joe Biden, Donald Trump, suo avversario candidato alla presidenza repubblicana per il secondo mandato consecutivo, dopo aver saputo della sua sconfitta ha deciso di dichiarare la vittoria di Biden illecita. Egli ha pertanto richiesto il riconteggio dei voti in alcuni Stati come Georgia, Arizona e Pennsylvania. Il 6 gennaio, quindi, quando in seguito al risultato delle elezioni che vedeva Joe Biden prevalere su Trump e il Congresso degli Stati Uniti si è riunito per ratificare i collegi elettorali e dichiarare Joe Biden presidente, un gruppo di ribelli sostenitori di Trump ha invaso il Campidoglio, profanando molte sale e rubando alcuni oggetti di valore.

Assalto al Congresso- Washington D.C. 06-01-2021

Il 2021 non poteva iniziare meglio e soprattutto in grande stile: quest’anno infatti, non so se la notizia vi è già arrivata, ma non andranno più di moda i pellicciotti di volpe, ma i cappelli con le corna da gnu, tipo quello che Jacob Anthony Chansley indossava durante l’assalto.    

Jacob Anthony Chansley (conosciuto anche come Jake Angeli o the “QAnon Shaman”) e due suoi paladini durante l’assalto al Congresso

Purtroppo invece, i suoi due compagni non hanno lanciato nuove mode: il match felpa, cappello e bandiera lo aveva già mostrato il famoso artista indie italiano Calcutta (per una volta che gli italiani non copiano gli americani), mentre per quanto riguarda l’elemento a destra in tuta, non credo serva che io dica altro.

Un altro nome molto sentito ultimamente è quello di Adam Johnson, che come Chansley è stato recentemente arrestato, e che si è fatto fotografare mentre con fierezza si portava via il podio della speaker della Camera Nancy Pelosi.

Adam Johnson che ruba il podio della speaker della Camera Nancy Pelosi

Ad oggi gli arrestati si pensa siano 52, e l’FBI ha recentemente proposto un’indagine sui social per scoprire chi siano gli altri ribelli coinvolti nell’assalto. Molti sono stati i feriti e 5 i morti, identificati tutti solo negli ultimi giorni: quattro, tra cui due donne, sostenitori di Trump e un poliziotto, Brian Sicknick di 42 anni.

In Italia, il 7 gennaio, la notizia fa scandalo: Instagram intasato da meme, tutti che cercavano di capirci qualcosa in più senza effettivamente capirci niente. In America invece dopo l’accaduto il neoeletto presidente Biden, il presidente uscente Donald Trump, e i due leader dei partiti rilasciano alcune dichiarazioni che si rivelano essere più o meno sulla stessa linea d’onda eccetto che per quella di Trump che (al di là di una protezione antiproiettile) dice ai suoi sostenitori: “Fate bene a protestare per delle elezioni rubate, ma ora tornate a casa”. Questa dichiarazione risalta tra le altre, che invece risultano esprimere un comune sentimento di vergogna nazionale: Biden infatti esprime tutto il suo rammarico dichiarando il 6 gennaio 2021 come il giorno più buio per la democrazia americana; Mitch McConnell, leader repubblicano del Senato, invece ha comunicato che il congresso non si farà intimidire “da un manipolo di delinquenti e dalle minacce”; “E’ un’infamia che resterà per sempre sulla coscienza nazionale” afferma invece il leader dei democratici, Chuck Schumer.

Un ribelle pro Trump durante l’assalto al Congresso

A fare notizia però è anche la scomparsa sui social da parte di Donald Trump. 

Screen del profilo Twitter disattivato del presidente uscente Donald Trump

Dopo l’appello ai suoi per mettere fine alle violenze, infatti, il presidente è scomparso dalla scena pubblica, assistendo alla ripresa dei lavori al Congresso dalla tv della Casa Bianca. Trump è ricomparso qualche giorno fa per dichiarare la sua assenza alla cerimonia di giuramento di Biden, alla quale invece parteciperanno l’ex presidente Barack Obama e George Bush con le rispettive First lady.

Sono tante ancora le domande circa questo avvenimento storico, molte di queste si stanno chiarendo in questi giorni, altre invece rimangono ancora dei grandi interrogativi e non sappiamo se mai avremo una risposta certa in merito e se queste incognite verranno effettivamente mai risolte. L’unica certezza è però che indipendentemente dal proprio schieramento politico, questo episodio di terrorismo e violenza ha rappresentato per tutti una drammatica fine per il governo Trump-Pence, e che metterà a breve alla prova il neoeletto presidente Biden e la sua vice Kamala Harris, che se sarà in grado di gestire la situazione nella maniera migliore, potrà slanciare il suo Governo e risollevare di certo la carica di Presidente degli Stati Uniti d’America.

Camilla La Russa, 3BS

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