ISLANDA 

Se vi doveste trovare a festeggiare il Natale in Islanda, dovreste assolutamente procurarvi, prima del 25 dicembre, un capo di abbigliamento nuovo, in regalo da qualcuno o prodotto con le proprie mani, basta anche una singola calza, altrimenti… aspettatevi una visita dal Jólakötturinn. Un enorme e famelico gatto nero, dagli occhi rosso brace e capace di balzi incredibili: a Natale, il suo pasto preferito sono proprio le persone che per le feste non indossano il loro nuovo indumento! 

Questa tradizione risale forse all’Ottocento ed era usata come stratagemma per esortare gli operai a lavorare più alacremente, in modo da concludere la lavorazione della lana della stagione autunnale prima della fine dell’anno. I lavoratori più solerti erano ricompensati con degli indumenti e sarebbero stati al sicuro dal temibile Jólakötturin.  

Un’altra versione della leggenda, invece, racconta che le vittime del gatto sono le stesse, ma questo non si mangia loro, bensì la loro cena della Vigilia!  

STATI UNITI 

L’albero di Natale più famoso degli Stati Uniti, è quello del Rockefeller Center a New York. L’accensione dell’albero del Rockefeller Center è una vera e propria cerimonia con musica e spettacoli. Viene acceso il mercoledì successivo al Thanksgiving Day. L’albero rimane acceso per tutto il mese di dicembre fino al 7 Gennaio dell’anno successivo col termine delle feste. L’albero di Natale di New York è alto 25 metri e conta 45 mila luci, il puntale ha un’enorme stella di Swarovski. Terminate le feste natalizie l’albero diventa legna per costruire delle abitazioni per i più bisognosi. Inoltre, sempre riguardo agli addobbi, nello stato di Washington, esiste Leavenworth, la “città Natalizia”.  Questa cittadina abitata da poco più di 2.000 persone nel periodo Natalizio si trasforma in una riproduzione di un villaggio bavarese con molti mercatini di Natale, stand gastronomici e addobbi che lo riempiono completamente. 

EGITTO 

La maggior parte della popolazione in Egitto è di religione musulmana, tuttavia una minoranza è copta ortodossa e celebra il Natale; molti supermercati e centri commerciali vendono comunque ogni genere di decorazione o cibo per la festa e i quartieri sono addobbati. 

Il giorno di Natale cade il 7 di gennaio (così come in Etiopia e per alcune minoranze in Russia e in Serbia); i bambini aspettano “Baba Noel”, che durante la notte porta dei doni e, in cambio, gli lasciano biscotti o un disegno. 

Il giorno della vigilia, il 6 gennaio, i cristiani praticanti partecipano ad una particolare celebrazione animata da canti caratteristici, che inizia al mattino e si conclude solo alle 4 del mattino del giorno dopo. Una volta rientrati a casa, si è soliti riunirsi in famiglia per festeggiare intorno alla tavola: prelibatezze di ogni tipo sono servite in porzioni abbondanti, carne, uova, burro e cibi molto speziati. Alcuni dei dolci tipici sono i kahk, dei particolari biscotti friabili, la halawa, fatta con semi di sesamo, zucchero e miele e la baklawa, pasta sfoglia sottile ripiena di pistacchio. 

GERMANIA 

In Germania e in Austria esiste il demone del Natale, la controparte negativa di San Nicola. Questo demone detto Krampus accompagna San Nicola a distribuire i regali nelle città. I bambini che si sono comportati male durante l’anno non ricevono i doni come punizione. A tal proposito in alcune città il giorno di San Nicola persone mascherate da demone girano per le strade con catene in mano per ricordare ai bambini di “essere buoni”. 

NUOVA ZELANDA 

In Nuova Zelanda, il Natale arriva durante l’estate e molte persone lo trascorrono in spiaggia, in campeggio o nelle Baches, le tipiche case per le vacanze neozelandesi. 

A partire da metà novembre, in tutte le città ha luogo una parata natalizia con la banda che suona, carri decorati e un corteo di majorette.  

Qui Babbo Natale non arriva a tutte le case a bordo di una slitta, ma su una tavola da surf! Inoltre indossa i tipici sandali neozelandesi, i jandals; Babbo Natale non si aspetta dai bambini latte e biscotti, bensì birra e ananas! 

MESSICO 

Chignahuapan, in Messico, è la capitale degli addobbi natalizi in particolare per le palline colorate per addobbare gli alberi natalizi. Ci sono 200 laboratori che producono ogni anno più di 70 milioni di palline di tutti i colori e dimensioni. La tradizione inizia dalla tecnica del vetro soffiato, con la variazione natalizia, che prevede l’aggiunta di colori e decorazioni per creare tantissimi tipi di palline per l’albero di Natale. 

Giorgia Quarticelli 1^CE, Alessandra Perinetto 4^BC 

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