Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale (IA) ha catturato l’interesse del mondo con la sua promessa di trasformare radicalmente la nostra società. Questa tecnologia innovativa, che consente alle macchine di apprendere, ragionare e prendere decisioni in modo simile agli esseri umani, sta aprendo nuovi orizzonti nei settori della scienza, dell’industria e dell’assistenza sanitaria.

Il termine intelligenza artificiale è stato coniato negli anni ‘50 del novecento da informatici che iniziavano a studiare la possibilità di macchine che simulassero il pensiero umano. Da questo momento l’intelligenza artificiale è diventata oggetto di studio e ricerca fino a quando negli anni ‘80 l’interesse tra gli studiosi è diminuito per poi tornare oggetto di studio negli anni ‘90. Nel nostro millennio lo sviluppo dell’intelligenza artificiale ha subito un forte cambiamento grazie alla scoperta di nuove tecnologie e tutt’oggi grazie alle più recenti scoperte, come l’IA. 

L’intelligenza artificiale è una realtà ormai presente nella vita di tutti i giorni, a partire dagli algoritmi che guidano i suggerimenti di ricerca su Internet alle auto a guida autonoma, agli assistenti vocali dei nostri cellulari. 

Una delle aree più affascinanti in cui l’IA sta facendo progressi significativi è quella dell’assistenza sanitaria. Con algoritmi di apprendimento automatico che analizzano grandi quantità di dati clinici, i medici possono ottenere diagnosi più precise e personalizzate, migliorando così la cura dei pazienti; ad esempio, negli ultimi anni sono stati sviluppati algoritmi di intelligenza artificiale in grado di analizzare le immagini radiologiche per individuare segni precoci di patologie come il cancro. Questi sistemi possono aiutare i radiologi a identificare lesioni sospette con una precisione maggiore, consentendo interventi terapeutici più tempestivi e aumentando le possibilità di guarigione dei pazienti.

Bisogna però chiedersi quanto possa operare efficacemente l’intelligenza artificiale senza la presenza dell’uomo. Infatti se è in grado di analizzare le informazioni di salute del paziente e le sue cartelle mediche per trovare il più velocemente possibile una diagnosi adatta alla situazione del malato, allo stesso tempo, non è in grado di conoscere a livello umano il paziente perdendo così una parte importante legata al rapporto medico-paziente, ossia quella più umana ed  empatica. In campo sanitario, così come in altri ambiti, l’intelligenza artificiale può essere una grande alleata dell’uomo, ma non potrà mai sostituirlo almeno fino a quando non sarà in grado di possedere la stessa empatia umana.

È importante dunque comprendere non solo il funzionamento tecnico di questa tecnologia, ma anche le sue implicazioni più ampie per la società: bisogna essere pronti a porci domande difficili su come garantire che l’IA sia utilizzata in modo responsabile e inclusivo, nel rispetto dei valori fondamentali della psicologia e della società umana. 

Possiamo qui di affermare che l’Intelligenza Artificiale è destinata a plasmare in modo significativo il nostro futuro nei prossimi anni e noi, mentre scopriamo questo nuovo mondo, dobbiamo essere guidati dalla consapevolezza dei suoi potenziali benefici e delle sfide che presenta, solo così potremo sfruttare al meglio  il suo potenziale. 

«La potenza è nulla senza il controllo» 

Ferrini Gaia non Elisa, 4AC

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