Virginia Woolf è stata una scrittrice, saggista e attivista britannica.

Nasce a Londra nel 1882, suo padre fu autore, critico letterario e alpinista mentre sua madre nacque in India e si trasferì in Inghilterra con la madre, dove iniziò una carriera come modella.

Virginia non poté frequentare la scuola, ma la madre si impegnò a insegnarle il latino e il francese mentre il padre le consentì di leggere i libri che aveva nella sua biblioteca.

Successivamente lei e suo fratello diedero vita a un giornale domestico, dove scrivevano storie inventate come se fosse un vero diario familiare.

In una delle opere della giovane si parla dei ripetuti abusi che lei e una delle sue sorelle hanno subito dai fratellastri; questo evento ha segnato molto Virginia e l’ha portata a generare crisi depressive e altri problemi mentali, che la spinsero a tentare due suicidi per mettere fine al dolore. Iniziò a scrivere nel 1905 per Times e fece conoscenza con molti esponenti letterari dell’epoca. Nel 1915 pubblicò il suo primo romanzo “la crociera”, poco prima si sposò con Leonard Woolf. Nonostante il suo matrimonio, è molto noto il fatto della sua bisessualità; infatti oltre a stare con diverse donne nella sua vita, parla anche nei suoi libri di questo tipo di amore.

Fu attivista di numerosi gruppi femministi come ad esempio le suffragette; scrisse, inoltre, un’opera che fece scalpore nel mondo, ovvero “Orlando”, dove appunto il protagonista a metà del film diventerà da uomo a donna.  Vi è, quindi, una grande apertura mentale e un enorme talento che permettono a Virginia di parlare in modo molto chiaro di questo argomento pur essendo nei secoli dell’Ottocento. Virginia muore nel 1941 in Inghilterra suicidandosi.

Ancora oggi questa icona viene studiata e rappresentata nel cinema, ad esempio Nicole Kidman ha interpretato il suo personaggio nel film “The Hours” e ha vinto anche numerosi oscar. È stata poi realizzata anche una miniserie trasmessa nel 2015 dalla BBC, che si intitola: “Life in Squares”.

Infine, il suo personaggio fu interpretato anche a teatro da Maggie Smith. Io essendo una sua grande fan, ho letto molteplici libri che ha scritto e devo dire che quello che mi ha colpito di più è stato: “Una stanza tutta per sé”, all’interno del quale l’autrice indaga sulla situazione femminile del suo periodo dal punto di vista letterario e non. Una cosa che ho notato leggendo l’opera è come lei sottolinea il fatto che siano davvero pochissimi i libri scritti da donne nel corso degli anni mentre per gli uomini non sussiste il problema.

Lei inoltre cerca di spingere le persone a credere nei propri sogni senza rinunciarvi per paura di non esserne all’altezza.

Ultima, ma non meno importante particolarità che ho notato leggendo il libro è come lei metta tranquillamente in evidenza il suo orientamento sessuale senza timore di quello che pensano gli altri ed io penso sia una delle cose che le fanno più onore, oltre ovviamente all’essere così tanto legata ai diritti delle donne, in un’epoca dalla mentalità non molto aperta.

Alessia Pizzetti 3BC

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