L’antico antenato dello smalto moderno è nato in India nel 5000 a.C. All’epoca era conosciuto come tintura per unghie; la prima di cui ci è pervenuta notizia era conosciuta come mehndi: le donne la usavano (e la usano ancora) per abbellire la pelle e le unghie come body art.

La successiva testimonianza nota risale al 3200 a.C., quando i guerrieri babilonesi usavano il kohl nero per colorare le unghie. Le unghie dipinte indicavano lo stato e l’abilità in battaglia di un soldato.

Nell’antica Cina, lo smalto per unghie era composto da cera d’api, albume d’uovo, gelatina e coloranti vegetali. Come per i guerrieri babilonesi, era anche usato per indicare classe e status sociale. Durante la dinastia Zhou, la famiglia reale prediligeva l’oro e l’argento, quindi gli storici ritengono che quelli fossero i primi colori di smalto per unghie.

Nel 1800 le tinture per unghie esistevano da secoli, ma lo smalto come lo conosciamo noi doveva ancora essere inventato. Le persone comunemente si lucidavano le unghie piuttosto che dipingersele, usando creme o polveri colorate.

Il primo smalto liquido trasparente fu ideato nel 1916 dalla Northam Warren Corporation. L’anno successivo, nel 1917, l’azienda produsse uno smalto rosa e ampliò la sua linea di nail care. La nascita dello smalto moderno è stata attribuita alla scoperta della nitrocellulosa: questa sostanza è stata inizialmente utilizzata per fabbricare la vernice delle automobili, solo poi è diventata l’ingrediente chiave in quasi tutti i comuni smalti per unghie.

Giorgia Aurora Giannini 5CL

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