I più accaniti amanti del fashion world sicuramente durante questi due lunghi anni avranno sofferto la mancanza delle sorprendenti sfilate delle fashion week. 

L’astinenza da eventi glamour face to face però durante questo 2022 è stata ampiamente ripagata con fenomenali riapparizioni e nuovi astri nascenti. 

Il ritorno alla ribalta di Salvatore Ferragamo e il settantesimo anniversario della longeva unione fra Moncler e il mondo della moda sono eventi sicuramente di notevole portata.

Uno degli aspetti più rilevanti, che però ha distinto queste recentissime fashion week a Milano e a Parigi, è rappresentato dalla ricercata sustainable fashion.

Il mondo della moda non si è mai fortemente distinto per il suo ecological style (per rimanere in tema), ma nonostante ciò quest’anno ci ha dimostrato di poter compiere anche lui qualche sacrificio a riguardo.

L’impegno di brand e stilisti, che più si sono dedicati a porgere il loro contributo per rendere haute couture amica dell’ambiente, è stato riconosciuto grazie ai CNMI, Sustainable Fashion Awards. Queste premiazioni sono avvenute il 25 settembre 2022 nulla di meno che alla Scala, dove sono stati consegnati dodici premi a chi più è riuscito nel suo nobile intento.

È stata poi la stilista francese Marine Serre a sottolineare come “La moda è qualcosa di più che drappeggiare tessuti e realizzare un profitto, può essere un luogo dove siamo liberi di intraprendere azioni significative”. 

Con questa citazione, la Serre ha creato una collezione che ha spiazzato il mondo della monda, grazie all’utilizzo del 45% di tessuti riciclati e il 45% di materiali rigenerati.

I nuovi talenti hanno poi potuto mettersi in gioco grazie alla collaborazione tra la Camera Nazionale della Moda Italiana (ente organizzativa della settimana della moda) e l’evento Afro Fashion Week a Milano.

I venti designer hanno segnato il loro debutto nella società dello stile con l’evento basato sul sano concetto di body-positivity che merita la maggior quantità di capi, accessori e attenzione possibile.

Giorgia Borghi IIIAC

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