Mai come in questi giorni, sui quotidiani ed in televisione si sente parlare di ONG (Organizzazione Non Governativa).

Senza scivolare in dissertazioni politiche, cosa sono realmente le ONG? Come nascono e soprattutto che finalità hanno?

Una ONG è una organizzazione privata, NON Governativa, che, come dice la parola stessa, è indipendente dagli Stati e quindi non ne riceve fondi. Infatti, l’elemento che le contraddistingue è l’assoluta indipendenza non solo dagli Stati, ma anche dalle organizzazioni governative internazionali. Le ONG vengono inoltre riconosciute dal Ministero degli Esteri e possono collaborare con le istituzioni come l’Unione Europea. L’acronimo ONG viene utilizzato per la prima volta dall’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) nell’articolo 71 della Carta Costituzionale delle Nazioni Unite, in cui è previsto che il Consiglio economico e sociale possa avvalersi del consulto di “Organizzazioni non governative interessate alla questioni che rientrano nella sua competenza”.

In Italia hanno iniziato a svilupparsi tra gli anni ’60 e ’70, ed il primo riconoscimento normativo stipulato nei loro confronti è presente nella legge 38/1979 che ne definisce i requisiti. In tempi più recenti, la legge 125/2014 ha introdotto e delineato le OSC (Organizzazioni della Società Civile), una categoria più ampia in cui rientrano persino le ONG.

Le ONG non hanno fini di lucro ma agiscono a fini umanitari soprattutto nei Paesi in difficoltà o in via di sviluppo, in ambito sanitario, scolastico, economico e sociale, con lo scopo di tutelare l’ambiente, il territorio e le minoranze in difesa dei diritti umani. Spesso operano in territori in cui sono ancora in corso delle guerre e in situazioni di emergenza, avendo però sempre come obiettivo la pace.

Le ONG, di piccole o medie dimensioni, lavorano principalmente con volontari e vengono finanziate da donazioni di comuni cittadini e filantropi, oppure da enti e da fondazioni.

Diversamente le grandi ONG internazionali, avendo bisogno di competenze specifiche in vari settori, si devono avvalere di personale formato e specializzato che viene quindi retribuito. Esse, per questo, possono ricevere denaro pubblico.

Inoltre, le ONG riconosciute dal Ministero degli Esteri hanno la possibilità di ricevere contributi riservati alle Associazioni di Cooperazione o anche dall’Unione Europea, al fine della realizzazione di progetti specifici.

Nonostante ciò, molte ONG preferiscono sopravvivere grazie alle donazioni per tutelare al massimo la loro indipendenza da interferenze politiche e governative.

Personalmente ritengo che per il corretto funzionamento delle ONG sia fondamentale l’elemento personale, cioè la motivazione, la dedizione, la costanza, la tenacia e la passione con cui le donne e gli uomini che ne fanno parte cercano di proteggere e salvare vite, difendendo i diritti umani fondamentali e denunciando al mondo intero le loro violazioni.

In seguito alla chiusura di Mare Nostrum, operazione italiana militare ed umanitaria di salvataggio operante nel Mediterraneo, alcune ONG hanno deciso espandere il loro settore di competenza e di intervenire direttamente in queste acque tra l’Africa e l’Europa, per le attività di ricerca e salvataggio. Su queste navi opera anche personale medico, allo scopo di recuperare e assistere persone che cercano di raggiungere le coste europee e che si trovano in mare aperto, in situazioni di difficoltà e di pericolo.

Le ONG internazionali, accreditate presso le Nazioni Unite che sono presenti e più conosciute in Italia, sono Save the Children, ActionAid, Medici Senza Frontiere, Emergency, Amnesty International, Greenpeace International e WWF Italia.

“Il mondo dovrebbe essere così: chi ha bisogno va aiutato. Assistere le persone non è né generoso né misericordioso, è semplicemente giusto. Lo si deve fare.” Gino Strada, fondatore di Emergency.

Ferrini Gaia Elisa, 3AC

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