Le differenze tra il sistema scolastico italiano e quello giapponese sono svariate da molti punti di vista: sicuramente la scuola in Giappone è più rigida, competitiva e stressante per uno studente, ma l’efficienza, le strutture moderne ed attrezzate, la rendono sicuramente un modello da imitare per gli altri Paesi.

  1. La scuola privata è la normalità

In Italia la scuola pubblica è la norma, mentre la scuola privata viene considerata un lusso per pochi. Invece in Giappone è l’esatto contrario: gli istituti privati sono molto gettonati dato che sono gli unici che consentono di ottenere un diploma valido poi per entrare nel mondo del lavoro. 

  1. Gli esami sono per entrare e non per uscire

La corsa agli istituti più eccellenti fa si che ci siano degli esami di ammissione sempre più rigidi, per cui gli studenti arrivano a studiare anche 12 ore al giorno per entrare in un istituto considerato particolarmente prestigioso. Questo genera anche il grosso problema dell’isolamento sociale nei giovani e può degenerare nel triste fenomeno degli hikikomori, ovvero gli auto-reclusi in casa. 

Il sistema scolastico giapponese è fatto appositamente per stimolare ai massimi livelli la competizione, non solo tra compagni della stessa scuola ma anche a livello nazionale.

Esistono infatti delle graduatorie pubbliche, esposte periodicamente dopo ogni sessione di esami. Questo tipo di impostazione può avere degli esiti positivi ma anche negativi: uno studente con un basso rendimento scolastico si sentirà umiliato; è evidente come un tale sistema faccia crescere a dismisura la pressione, soprattutto sui ragazzi che non hanno la tempra per sostenerlo.

  1.  I bidelli non esistono, puliscono gli studenti!

Sia gli studenti che gli insegnanti sono responsabili della pulizia e del riordino della loro scuola. Infatti in Giappone non esistono i bidelli. Pulire da soli i propri spazi fa parte delle cose che si devono imparare in una scuola, al pari delle altre materie. Ogni classe è divisa in gruppi che, a turno, puliscono l’aula, i corridoi e tutte le aree comuni della scuola.

Secondo me questa è una delle cose che maggiormente dovrebbe essere imitata delle scuole giapponesi. Quale modo migliore per insegnare il rispetto e l’anti-vandalismo a dei ragazzini scalmanati se non quello di renderli responsabili degli oggetti e degli spazi che li circondano e che utilizzano tutti i giorni?

Matilde Brambati 1BS

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *