Venerdì 15 ottobre: 

I lavoratori portuali, insieme a migliaia di sostenitori, sono scesi nelle strade e si sono stanziati all’ingresso del varco 4 del porto per protestare contro la decisione del governo di introdurre il green pass obbligatorio per i lavoratori. 

Il Prefetto di Trieste, Valerio Valenti, si era già espresso in merito dicendo: “E’ una manifestazione travestita da sciopero, non è stata convalidata dalla commissione di Garanzia, quindi è una manifestazione illegale”. 

Ha aggiunto poi che chiunque vi parteciperà commetterà il reato di Interruzione di Pubblico Servizio e che gli organizzatori verranno denunciati. 

La federazione dei sindacati, CGIL-CISL-UIL, si schiera con il prefetto sostenendo che i vaccini sono il miglior modo per la ripresa dell’Italia. 

Sabato 16 – Domenica 17 ottobre: 

La manifestazione continua e il Varco 4 è totalmente bloccato, ma il porto continua a funzionare. 

Lunedì 18 ottobre: 

Alle prime luci della mattina un grosso numero di agenti della polizia in tenuta antisommossa e vari camion idranti arrivano al Varco 4 da dentro al porto. 

I manifestanti sono invitati a “disperdersi in nome della legge” e andare a manifestare nella zona di parcheggio poco distante dal Varco 4. 

Nessuno si muove e tutti iniziano ad urlare slogan come “La gente come noi non molla mai” o “Libertà”, la polizia si vede costretta ad attivare a piccoli intervalli gli idranti e a fare piccole cariche per conquistare terreno poco alla volta. 

Le persone si sdraiano per terra, si tengono stretti l’un l’altro con le braccia tentando inutilmente di fermare l’avanzata della polizia che lancia dei lacrimogeni e li spinge fino al parcheggio. 

Un gruppo di protestanti si riunisce e guida tutti lungo via dei Campi Elisi verso piazza Unità d’Italia, il centro di Trieste, dove poco dopo si riuniranno migliaia di persone che continueranno la protesta occupando l’intera piazza. 

Non mancano gli scontri a Trieste dove alcuni protestanti aggressivi affrontano le forze dell’ordine anche con bombe carta; 3 sono gli agenti rimasti feriti e 5 le persone denunciate. 

Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, secondo il decreto-legge 14 giugno 2019 n. 53 che introduce il reato di “Interruzione di Pubblico Servizio o Ufficio” voluto da Salvini, ha sgomberato il varco 4 e ha fatto riprendere a pieno regime il porto. 

Salvini e Meloni difendono i manifestanti e attaccano Lamorgese: “Idranti su pacifici lavoratori. Ma al Viminale come ragionano?” 

Lamorgese si difende in aula: “Ordine pubblico in pericolo, gli agenti hanno dovuto usare idranti e lacrimogeni.” 

Il Presidente Mattarella dichiara: “Violenze che ostacolano la ripresa del paese” 

-Emanuele Zibra 

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